Consulenza peritale di parte e sostegno psicologico in casi di mobbing ed emarginazione lavorativa e/o licenziamento.

  • Cos'è il mobbing

    Il mobbing è un fenomeno relativamente nuovo in Italia. Se ne parla da qualche anno, a volte in modo improprio, soprattutto perché viene facilmente confuso con atteggiamenti o comportamenti di altra natura.

    Caratteristica peculiare del mobbing, rispetto al fisiologico conflitto lavorativo, è la sistematicità della vessazione, la precisa volontà di estromettere la “vittima” dal luogo di lavoro e l’impossibilità di quest’ultima di difendersi. Sono perciò esclusi i conflitti temporanei: l’azione vessatoria deve verificarsi almeno una volta a settimana per un periodo non inferiore ai sei mesi.

    Il mobbing si manifesta con attacchi alla persona, da parte di una o più persone, che spesso non raggiungono la soglia del reato, ma che provocano conseguenze che possono sfociare in vere e proprie malattie. La “vittima” può essere discriminata sotto vari aspetti: per razza, età, credenze religiose, cultura, disabilità, orientamenti sessuali, con attacchi alla funzione, al ruolo, allo status. Va comunque sottolineato che tutti i lavoratori, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche e psicologiche, possono essere oggetto di mobbing

  • Che cosa succede concretamente

    Il lavoratore viene emarginato, screditato continuamente, denigrato per mancanza di abilità, gli vengono assegnati compiti dequalificanti o ben al di sotto delle proprie capacità professionali, sono possibili azioni sanzionatorie, un uso eccessivo di visite fiscali, trasferimenti in sedi lavorative lontane o disagiate, con ricadute sulla vita sociale e privata. Tutto ciò provoca naturalmente sentimenti di frustrazione, disperazione e impotenza.

    Il mobbing può essere di tipo strategico, se la finalità e l’obiettivo sono escludere la “vittima” dal posto di lavoro (ad es. per ridimensionamento aziendale), di tipo emozionale, se l’azione vessatoria deriva da un’alterazione delle relazioni interpersonali (con il capo e/o con i colleghi), oppure senza intenzionalità lesiva dichiarata, nel caso in cui ad es. un nostro collega voglia eliminarci per fare carriera o se il nostro capo voglia rimarcare la propria posizione di prestigio. In quest’ultimo caso è l’azienda che possiamo ritenere responsabile, per non essere intervenuta nei tempi e nei modi previsti dalla legge e non aver proposto piani di prevenzione. 

  • Conseguenze del Mobbing

    Le conseguenze sulla salute si manifestano quasi immediatamente. Spesso non ce ne rendiamo conto perché siamo presi dal ritmo di lavoro, oppure crediamo che sia “colpa” nostra, perché non siamo sufficientemente bravi nel nostro lavoro o non ci impegniamo abbastanza. I primi sintomi a manifestarsi sono cefalee, problemi di memoria, insonnia. Se l’azione persecutoria nei nostri confronti ha breve durata, i sintomi gradualmente scompaiono, in caso contrario, andiamo incontro a veri e propri disturbi:

    • Alterazione del tono dell’umore: ansia, attacchi di panico, irritabilità, crisi di pianto, bassi livelli di autostima, disinteresse per gli affetti familiari e/o sociali, depressione.
    • Sintomi psicosomatici: insonnia, disturbi gastro-intestinali, tachicardia, disturbi della sfera sessuale, nausea, vomito.
    • Cambiamenti nelle abitudini: aumento del fumo, perdita o aumento dell’appetito, abuso di alcol e/o farmaci, isolamento sociale, crisi coniugale, aggressività, incapacità di reagire.

  • Possibilità di intervento

    Se ci riconosciamo in tutto questo, possiamo chiedere aiuto, ascolto, consiglio a un esperto. Prima di tutto bisogna chiarire se quello che stiamo vivendo sia effettivamente mobbing. Un avvocato ci indicherà come muoverci, eventualmente cosa fare per dimostrare di essere vittima di molestie morali, come ricercare prove e testimoni di ciò che ci sta accadendo. Raccontare a uno psicologo il nostro vissuto, come abbiamo reagito noi e il nostro corpo e cosa non riusciamo più a gestire, ci può aiutare a capire come affrontare una situazione che rischia di diventare un boomerang per noi, la nostra salute e la nostra famiglia.

    Se invece questa situazione è ancora in fase di evoluzione, può essere utile parlare con i nostri capi o con la direzione dell’azienda, che potranno prendere i provvedimenti necessari, prima di ritrovarci in un tunnel da cui diventa difficile uscire senza conseguenze.